
Minimalista o massimalista — le persone spesso si identificano con uno dei due stili, e le opinioni a riguardo possono essere molto polarizzate.
Alla fine degli anni 2000 e durante il decennio del 2010, il design minimalista ha avuto un ritorno grazie al fascino dell’estetica scandinava e degli spazi in stile Marie Kondo. Più recentemente, però, secondo il sito The Spruce, questa tendenza ha iniziato a cambiare, poiché le restrizioni imposte dalla pandemia hanno portato molte persone ad abbracciare un’estetica più vibrante e personale.
Ora che siamo nel 2025, com’è cambiato il design minimalista? Le tendenze si evolvono costantemente: il massimalismo continuerà a dominare o il minimalismo troverà una nuova forma?
Abbiamo parlato con tre interior designer per scoprire se il minimalismo sta davvero per finire — oppure come si trasformerà nel caso contrario.
Il minimalismo non scompare — si trasforma

Secondo The Spruce, molti designer credono che alcuni aspetti del minimalismo passeranno in secondo piano nel 2025, ma i suoi principi fondamentali resteranno. Con l’interesse crescente verso un design d’interni più sostenibile, sempre più persone preferiscono esporre oggetti significativi piuttosto che acquistare decorazioni prodotte in massa.
“Ci sono artigiani incredibili che realizzano pezzi unici e fatti a mano, e le persone stanno scegliendo la qualità e l’artigianato invece della quantità,” afferma Emily LaMarque, fondatrice dello studio Emily LaMarque Design. “La tendenza è quella di semplificare la decorazione, scegliendo oggetti raffinati e belli anche da soli.”
Questo approccio favorisce ambienti più sereni e accoglienti. “Per le famiglie, la casa può sembrare rapidamente affollata con l’accumularsi degli oggetti quotidiani, quindi un design intenzionale e ben pensato aiuta a promuovere uno stile di vita più consapevole,” spiega Rebecca Ward, fondatrice di Rebecca Ward Design.
Ward e LaMarque sottolineano che questo nuovo minimalismo non apparirà freddo o spoglio come in passato. “Le persone stanno adottando colori, texture e motivi caldi nei loro spazi in modi semplici e raffinati, trasmettendo una sensazione di accoglienza e calma,” afferma LaMarque. “Quest’anno, l’enfasi sarà posta su elementi artigianali, naturali e ispirati a culture globali.”
Danielle Davis, fondatrice dello studio 56th Street Design, riassume il tutto così: “Il minimalismo sta evolvendo.”
Un invito al colore

Nel 2025, gli interni diventeranno più audaci e colorati. “Il minimalismo si allontana dalle palette neutre di bianco e beige,” afferma Davis. “Vedremo ambienti più personalizzati, con un’attenzione maggiore a texture che riflettano preferenze individuali.”
Ward è d’accordo: molte case sono diventate fin troppo minimaliste, perdendo carattere e stratificazione. “L’equilibrio è fondamentale nella vita, e credo che il design rifletterà sempre di più questo principio,” dice.
LaMarque lo vede anche nei suoi progetti: “La maggior parte dei miei clienti preferisce spazi colorati e giocosi piuttosto che ambienti austeri o troppo sobri.”
Apprezzamento per gli spazi ordinati
Tuttavia, questa predilezione per il colore non si tradurrà in ambienti caotici. L’organizzazione resta fondamentale.
“Sono sempre stata attratta da colori, motivi e design giocosi,” dice LaMarque. “Ma apprezzo anche spazi ordinati, raffinati e ben progettati. Ambienti che non sono sovraccarichi mi rilassano e aiutano la mente a riposare.”
Davis concorda e osserva che le persone desiderano ancora soluzioni di archiviazione per mantenere l’ordine.
“Linee pulite e ambienti ben organizzati continuano a essere molto richiesti e mantengono il fascino del design minimalista,” aggiunge. “È un principio centrale del mio lavoro, in cui inserisco elementi minimalisti che esaltano lo stile unico di ogni cliente.”
Ward conclude: “Come designer, sono esposta a tanti stili diversi e può essere difficile scegliere. Il minimalismo mi aiuta ad apprezzare la semplicità ed evitare il sovraccarico visivo.”
Fonte: The Spruce
Questo contenuto è stato creato con l’aiuto dell’IA e revisionato dalla redazione.